Ho sempre considerato il compleanno come un giorno speciale, unico, più del Natale più di qualunque altra festa, perché quel giorno è solo tuo. Oggi è il compleanno di una persona speciale, che nonostante sia genovesissima come me non ho ancora avuto la gioia di incontrare, cosa che mi auspico accada presto. Una persona bella, acculturata, multitasking, per cui il modo di dire “una ne fa, cento ne pensa” è riduttivo, visto che probabilmente ne fa cento e ne pensa mille. Non posso dire di conoscerla bene, ma condivido con lei almeno due grandi passioni, la lettura e la cucina e questo mi fa sentir vicina, e soprattutto devo a lei l’onore di essere entrata a far parte del mondo MTC cosa di cui sono davvero orgogliosa. Questa splendida iniziativa, partita evidentemente da chi le vuole molto bene, fa comprendere il suo valore, per questo che è tanto amata. Per augurarle Buon Compleanno ognuno di noi ha replicato una sua ricetta. Ce ne erano di ogni sorta, ma questa appartiene alla nostra terra e viene direttamente dal ricettario della sua famiglia perciò meglio di così non avrei potuto scegliere. Buon compleanno Ale!
LATTE DOLCE FRITTO ALLA GENOVESE
Ingredienti1 litro di latte fresco intero4 uova più 2 tuorli2 albumi150 g di zucchero150 g di farinaun pizzico di cannellala scorza grattugiata di un limone non trattatopangrattatosale olio o strutto per friggerezucchero semolato
Preparazione Procedimento della nonna di Alessandra (che era un genio incompreso, opinione da me assolutamente condivisa): in una casseruola, mescolare senza montare le uova, lo zucchero e la farina e poi aggiungere il latte. Mettere il composto sul fuoco, aggiungere la scorza di limone e un pizzico di cannella e, mescolando sempre con un cucchiaio di legno, far cuocere per 20-25 minuti: la crema dovrà addensarsi e staccarsi dalle pareti del recipiente di cottura* Versare la crema su un piatto da portata o in una teglia leggermente unta e lasciarlo raffreddare, fino a quando si sarà perfettamente consolidato. Potete anche metterla in frigo, se preferite. Tagliare il latte dolce a cubetti o a triangolini o a rombi e passarli negli albumi, leggermente sbattuti con un po’ di sale* Spolverizzare i cubetti-triangolini-rombi con il pangrattato e passarli a friggere in padella: la ricetta prevede l’olio, ma se cedete alla tentazione dello strutto, sono anche più buoni. Io sinceramente ho ceduto e siamo andati tutti in un brodo di giuggiole!Man mano che sono pronti metterli in un vassoio coperto da due fogli di scottex per assorbire l’unto in eccesso. Una volta tiepidi passarli nello zucchero semolato e non a velo, pena la fucilazione da parte della stirpe Van Pelt! TIPS di Ale *La nonna prolungava la cottura di almeno 10 minuti, fino a quando non “sentiva” più il gusto della farina: in ogni caso, assaggiate e decidete. Ma almeno 20 minuti lasciatela cuocere. *non serve a velocizzare le operazioni legate al “montaggio”, visto che non vanno montati, ma a dare una punta di contrasto con il dolce del ripieno.TIPS mie*È fondamentale non smettere mai di mescolare per tutti i venticinque minuti, altrimenti si formano subito grumi che rovineranno la consistenza della crema. Lo so fa un male terribile dopo un po’ ma alternando le braccia ce la potete fare.*Una volta raffreddati passarli per due volte nello zucchero semolato, scuotendo l’eccesso, questo li rende davvero divini
1 comment
Potrei dire le stesse cose, suggellate da quel caffé che DEVE diventare il primo buon proposito, al mio rientro. In attesa di poterti ringraziare di persona, ti dico grazie da qui, anche per la scelta della ricetta, che mai come in questi giorni è un vero e proprio scaldacuore. A prestissimo1