Il Fricandò è un’antica ricetta piemontese a base di carne e verdure, che risale molto probabilmente al 1700.
Pare che debba il suo nome al termine francese fricandeau utilizzato per indicare un pezzo di carne steccato con pancetta e cotto con verdure, brodo o vino.
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Come è facile intuire, e come tutte le ricette della tradizione, nasce come piatto povero dalla necessità di utilizzare gli ingredienti che si avevano a disposizione e di renderli saporiti.
Si preparava in cascina, si versava in pentola tutto quanto era d’avanzo, aggiungendo patate, carote e cipolline per insaporire, rendendo il piatto più gustoso.
Esistono alcune varianti, per esempio quella valdostana più piccante e il fricandò vegetariano che esclude l’utilizzo della carne.
Attenzione però a non definirlo semplicemente uno spezzatino di vitello: i piemontesi potrebbero arrabbiarsi!
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E’ il piatto ideale da consumare in inverno, caldo ed avvolgente. la lunga cottura rende la carne tenerissima e il sughetto che si raccoglie sul fondo è strepitoso.
TIP: Preparatelo in una pentola di coccio, se l’avete, perché, come tutte le lunghe cotture, darà così il suo meglio.
Per un risultato più veloce potete anche prepararlo in pentola a pressione: dopo aver rosolato la carne aggiungete la salsa e cuocete per circa 20 minuti. Poi sfiatate, aggiungete le patate, carote e cipolline e cuocete per altri 15/20 minuti. Riducete il fondo se necessario.
Presento questa ricetta pere l’appuntamento mensile con l’ Italia nel Piatto, dove rappresento, se non si fosso capito, la regione Piemonte.
1 kg di polpa di vitello (possibilmente già tagliata a cubotti) 4 cucchiai di olio 1 spicchio d'aglio 2 rametti di rosmarino 2 cucchiai di grappa 4 patate (pelate e tagliate a cubotti) 3 carote (pelate e tagliate a tocchetti) 100 g di cipolline 2 lattine di polpa di pomodoro 2 foglie di alloro sale q.b. pepe q.b. Se non l'avete già comprato tagliato, per prima cosa tagliate a cubotti di un paio di centimetri la polpa di vitello. In un tegame, scaldate l’olio con lo spicchio di aglio e il rosmarino fate quindi soffriggete la carne su tutti i lati, per sigillarla. Sfumate con la grappa, poi aggiungete le patate tagliate a tocchetti, le carote e le cipolline. Versate la polpa di pomodoro, l’alloro, un pizzico di sale e una macinata di pepe e mettete il coperchio. Lasciate cuocere a fiamma bassa per 2 ore circa, mescolando di tanto in tanto. Servite il vostro fricandò ben caldo.INGREDIENTI
ISTRUZIONI
Trovate tutte le ricette degli spezzatini regionali qui sotto:
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Liguria: spezzatino di pesce con piselli
Lombardia: Spezzatino di manzo in salsa “Spezzatin de manz in salsa”
Trentino-Alto Adige: Tonco de Pontesel
Veneto: Spezzatino di musso
Friuli-Venezia Giulia: Spezzatino di vitello e cipolline
Emilia-Romagna: Spezzatino di vitello alla bolognese
Toscana. Stufato alla sangiovannese
Umbria: Friccò di pollo all’eugubina
Marche: Spezzatino in umido di marchigiana IGP
Lazio: Spezzatino di vitello con finocchi
Abruzzo: Spezzatino di agnello cacio e ova
Molise: Coniglio alla cacciatora di Casacalenda
Campania: Spezzatino di vitello con piselli e uova
Puglia: Verdetto, lo spezzatino di agnello con piselli e uova
Basilicata: Spezzatino di agnello lucano
Calabria: Spezzatini di Calabria
Sicilia: Aggrassato alla Messinese
Sardegna: Spezzatino di polpo
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2 comments
Molto interessante la storia di questo spezzatino e che dire: deve essere davvero buonissimo!
Io sono una fan delle carni cotte in questo modo, mmmm….
Mi ricorda molto una ricetta della mia nonna, preparava lo spezzatino in maniera molto simile: un profumo e un sapore incredibile.
Complimenti anche per come è presentato, io non riesco mai a fare foto decenti quando si tratta di piatti a base di carne.