Il Piemonte è terra di montagna e natura incontaminata, fonte inesauribile di erbe e fiori officinali da cui si ottengono profumati e salutari infusi e decotti. Ma, soprattutto grazie alle piante che crescono spontanee in alta montagna, è anche terra di distillati.
Il Genepì è infatti un distillato che si ottiene da una piccola piantina aromatica che cresce nell’arco alpino occidentale (valli Occitane) ad altitudini comprese tra i 1700 e i 3500 metri.
Appartenente al genere Artemisia, che conta all’incirca 200 specie, la pianta del Genepì si presenta come un cespuglio di piccole dimensioni, dal profumo balsamico, spesso nascosto nelle fessure delle rocce o nei pascoli sassosi, e quindi anche difficile da raccogliere.
Particolarità della pianta sono la sue infiorescenze che sembrano delle piccole spighe. I fiori, a loro volta, possono essere sia maschi che femmine, ma solo i primi, per tradizione, vengono utilizzati nella preparazione del liquore.
Tradizionalmente il Genepì nasce come un rimedio casalingo per combattere le patologie infiammatorie e digestive. Date le origini dei dialetti di molte popolazioni delle Alpi occidentali, il termine Genepì è un nome di probabile origine celtica.
Ho avuto l’occasione di gustare il Genepì piemontese e quello valdostano e devo dire che non ho trovato grandi differenze, forse quello piemontese è un pochino più “leggero”, meno intenso per certi versi.
In ogni caso è un infuso corroborante e gradevolmente digestivo, e sprigiona un profumo che ti riporta immediatamente nelle verdi valli da cui proviene.
Può essere consumato liscio come tonico o digestivo. Con aggiunta di ghiaccio o seltz, si trasforma in un’ottima bevanda dissetante e insieme ad altri ingredienti può essere la base di gustosi cocktail. Si assume per tradizione a fine pasto, per assaporarne appieno le note aromatiche e digestive.
Presento questa ricetta per l’appuntamento mensile dell’ Italia nel piatto, sono stata un pochino borderline poiché il tema è “Tisane, infusi e decotti” con ingredienti tipici della regione che rappresentiamo. Il Genepì, per quanto considerato un distillato poiché in effetti è una bevanda spiritosa derivata dalla distillazione di un liquido zuccherino fermentato, è comunque ottenuto dall’infusione dei fiori di Artemisia.
Nota: per prepararlo normalmente si usano le piantine intere di Artemisia, nel mio caso, volendo proporre la ricetta tipicamente piemontese e non quella PAT del Génépy (prodotto agroalimentare tradizionale) valdostana, ho usato solo i fiori della pianta.
10g fiori di Genepì (Artemisia) 250ml di alcol Buongusto (o alcool per liquore) 110g zucchero 450ml di acqua Fate macerare i fiori nell' alcool per una ventina giorni, all'interno di un recipiente a chiusura ermetica. Trascorso questo periodo di tempo, aggiungete a freddo lo sciroppo di acqua e zucchero, lasciando depositare i fiori macerati per una notte. La mattina successiva filtrate il Genepì e mettetelo in una bottiglia. Lasciatelo riposare un mese o anche due prima di consumarlo.INGREDIENTI
ISTRUZIONI
Piemonte: Genepì
Liguria: infuso di basilico
Lombardia: Tisana alle mele e frutti rossi della Val Camonica
Veneto: Tisana rilassante “cimbro”, con erbe e fiori di montagna
Emilia-Romagna: L’acqua d’orzo https://zibaldoneculinario.blogspot.com/2025/01/l-acqua-dorzo.html
Toscana. Infuso di corbezzolo
Umbria: Tisana allo zafferano e pera
Lazio: Una tisana dopo le feste
Molise: infuso di origano
Campania: Decotto di mela annurca campana
Puglia: Decotto di foglie di olivo https://breakfastdadonaflor.blogspot.com/2025/01/decotto-di-foglie-di-olivo.html Basilicata: Decotto invernale di mandorle e malva
Calabria: Infuso allo zafferano di Bagnara e bergamotto di Reggio Calabria
Sicilia: Canarino Siciliano
Sardegna: Infuso di foglie di Mirto e fiori di Elicriso https://dolcitentazionidautore.blogspot.com/2024/12/infuso-di-foglie-di-mirto-e-fiori-di.html
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1 comment
Molto interessante, incredibile che uso diverso possano avere le piante. Il genepì mi ricorda qualcosa comunque, probabilmente era uno dei liquori che i miei genitori riportavano dai loro viaggi estivi. Auguri per un buon 2025!