Il titolo di questa ricetta mi ha fatto subito sorridere, in originale Italian wedding soup.
Mi ha fatto sorridere perché, per quanto non sia l’ennesimo caso di errata attribuzione di origine, è invece quello di una traduzione approssimativa, diciamo così.
Il “matrimonio” di cui si parla è riferito all’equilibro perfetto fra gli ingredienti che compongono questo piatto.
Una zuppa saporita e bilanciata che lascia al palato un aroma molto equilibrato, proprio come il nome che la caratterizza nel significato: un matrimonio ben riuscito. Infatti il nome, soprattutto nella accezione in lingua inglese-americano, fa riferimento al matrimonio, e non perché si tratta di una pietanza adottata nei menù di nozze, piuttosto il nome fa riferimento all’accoppiata ben riuscita tra verdure e carne.
Di provenienza prevalentemente partenopea , la minestra maritata affonda le sue origini nella tradizione contadina, e tanto per cambiare, nasce dall’esigenza di riciclare e preparare un piatto che potesse saziare senza dispendio di ingredienti costosi.
Una, cosiddetta, ricetta della fame, dove alle verdure disponibili si aggiungevano gli avanzi della carne. Nel tempo si è evoluta arricchendosi con polpette immerse in un brodo di pollo e verdure, spesso anche con pasta di piccolo formato.
Quasi dimenticata in tempi recenti, ha ritrovato ultimamente nuova fama sui social e tra le foodbloger, in particolare negli Stati Uniti.
E’ incredibile a volte come si arrivi alle cose, non conoscevo questa ricetta e sono partita da lontanissimo, dal Colorado, dove è stato scritto il libro da cui è tratta la ricetta, Every Day di Half Baked Harvest (aka Tighan Gerard).
La stessa autrice spiega che il nome deriva dal fatto che i sapori in esso contenuti – brodo, carne e verdure – si sposano così bene insieme. Ma come la maggior parte dei buoni matrimoni, questa zuppa richiede tradizionalmente molto tempo per essere preparata, con brodo fatto in casa e un milione di minuscole polpettine.
Allora ne ha creato una versione facilitata, una sorta di scorciatoia.
Si condisce il pollo macinato con erbe e spezie e poi lo si rosola. Ottenendo così gli stessi sapori e consistenze delle polpette diminuendo il lavoro (e senza l’aggiunta del pane). Poi si arricchisce la zuppa con i tortellini e alla fine la si rende setosa con l’aggiunta delle uova che cuociono in deliziosi ciuffi. Si crea così un piatto completo e davvero davvero gustoso.
In fondo alcuni matrimoni avvengono più in fretta di altri cit. 🙂
55g olio di oliva extravergine 455g di pollo macinato (o tacchino, ma il pollo resta più morbido) 1 cipolla gialla media, tritata 1 cucchiaio di prezzemolo tritato 1 cucchiaio di basilico essiccato (io ho usato una manciata di foglie di basilico fresco a pezzetti) 1 cucchiaio di origano essiccato 2 cucchiai di paprica affumicata (prima mettetene uno poi a gusto aggiungete il secondo) 1 cucchiaio di semi di finocchietto tritati 60g di parmigiano grattugiato (separati 30 e 30) un pizzico di peperoncino in fiocchi sale e pepe a gusto 6 carote medie, a pezzetti (io circa 500g grattugiate) 4 gambi di sedano, a pezzetti 4 spicchi di aglio 1,8lt di brodo di pollo (possibilmente a basso contenuto di sodio) 180g spinaci baby 285g tortellini ricotta e spinaci (o anche tortellini normali) 2 limoni succo 2 uova grandi prezzemolo o basilico fresco per guarnire In una grande pentola (io ho usato quella in ghisa de Le Cruset) versate i primi dieci ingredienti (olio, cipolla, pollo, prezzemolo, basilico, origano, paprica, peperoncino, finocchietto e i primi 30g di parmigiano) sale e pepe. Posizionatela su fiamma medio alta, separate la carne con un cucchiaio di legno e mescolando continuamente rosolate fino a doratura del pollo e la cipolla traslucida. Circa 6-8 minuti. Aggiungete ora carote, sedano e aglio. Cuocete mescolando saltuariamente per circa 5 minuti. Versate il brodo, condite con ulteriore sale e pepe, se necessario, e lasciate sobbollire su fiamma media, per circa 10-15 minuti finché gli ingredienti saranno perfettamente "sposati". Aggiungete spinaci, tortellini e succo di limone (un cucchiaio alla volta, assaggiate), lasciate cuocere circa 5 minuti. In una ciotolina sbattete le uova con il restante parmigiano e versate sulla zuppa. L'autrice dice di mescolare vigorosamente, ma in questo modo le uova si stracciano, consiglio invece di muovere il cucchiaio in verticale e orizzontale in modo da formare delle strisce di uovo, ci vorranno circa 30 secondi. Servite la zuppa calda guarnita con prezzemolo o basilico. INGREDIENTI
ISTRUZIONI
8 comments
Bella questa ricetta! Non l’avevo considerata ma…. la proverò!
Non manca proprio nulla a questa zuppa, densa e ricca. Una vera bontà!
Un abbraccio e buona settimana.
Una ricetta davvero particolare e sicuramente buonissima.
Ho riso a crepapelle con la minestra “wedding”, ma soprattutto che certe minestre riescono meglio di qualsiasi altro wedding! comunque hai fatto un’ottima scelta, cara Ilaria, tanto nel libro che ci hai proposto, come nella tua ricetta. Grazie e bravissima! ciao! vieni a vedere la mia ricetta, ti aspetto!
Non avevo assolutamente considerato questa minestra, ma ora mi sono ricreduta. È favolosa!
super calorica e saporita, ho sorriso alla lettura della traduzione “alla lettera”…un gran bel piatto!
Ma su quale pianeta si fa con polpette, pollo e tortellini? Perché la minestra maritata è il piatto pasquale di Napoli e qui a Napoli si fa con cicoria, borragine, scatole e puntarelle e l’unica carne è quella di maiale…preferibilmente un taglio magro tagliato a dadini. Nient’altro.
Mi spiace che spesso si legga solo la ricetta e mai l’introduzione. Infatti spiego chiaramente che questa è una versione americana della ricetta, facilitata attraverso diverse scorciatoie e reinterpretata. Della ricetta originale c’è solo l’idea di base. Prima di scrivere in ogni caso mi documento sempre e leggo la storia dell’origine dei piatti.