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Una parte di me è bergamasca, grazie alla mia adorata nonna materna che lo era fino al midollo. Sono cresciuta quindi con inflessione dialettali, canzoncine e aneddoti sulla vita dei bergamaschi.
Non potevo mancare quindi all’occasione di essere l’ambasciatrice per la giornata nazionale della Torta del Donizetti celebrata dal Calendario del Cibo Italiano promosso da AIFB.
Qui trovate il mio articolo con la storia della nascita della torta e un po’ di storia del grande artista.
L’opinione comune sui bergamaschi è che siano brava gente, onesti e indefessi lavoratori e Donizetti non è stato da meno. In soli cinquant’anni di vita ha prodotto un numero di opere decisamente superiore a quelle di tutti i colleghi lasciandoci un patrimonio artistico di pura eccellenza.
Instancabile quindi, fin dalla giovinezza quando il suo talento venne notato dal maestro Mayr, che per lui modificò addirittura il regolamento per poter partecipare alla lezioni caritatevoli di musica e che lo sostenne sempre guidandolo fino al successo.
Bergamo è una città splendida, in particolare la città vecchia, dove i tributi all’amato operista sono un po’ ovunque. Esiste un tour ideale che parte proprio da qui e termina in città bassa, che ripercorre i passi del compositore dalla nascita alle prime esperienze giovanili e che giunge fino al successo rappresentato dal teatro Donizetti dove venne acclamata la sua fama.
I bergamaschi che hanno onorato Donizetti in tutti i modi, dedicandogli strade, monumenti, musei e un teatro appunto, lo hanno celebrato anche con una torta.
Il pasticcere Angelo Balzer nel 1948, in occasione della celebrazione del centenario della morte dell’artista, creò la cosiddetta Turta del Donizet, una torta margherita a forma di ciambella con l’aggiunta nell’impasto di ananas e albicocca candite, aromatizzata al maraschino e ricoperta di zucchero al velo.
Una torta semplice con quel tocco in più che ne caratterizza il sapore e la rende gradevole ed estremamente delicata.
La leggenda invece racconta che la torta venne creata da una chef sotto richiesta di Rossini, che trovandosi a tavola con l’amico bergamasco per sollevare le sue sofferenze sentimentali, ordinò un dolce gustoso ma dalla preparazione veloce. La torta piacque così tanto ai due artisti da essere poi dedicata al Donizetti.
3 comments
Mi piace credere alla leggenda: una fetta di torta aiuta sempre nelle sofferenze amorose! Se poi è così invitante come la tua…
Complimenti per il bellissimo post… grazie da una bergamasca!!!
Complimenti per tutto quanto! Brava!!!